Permeabilità intestinale, “leaky gut”, detta anche sindrome dell’intestino gocciolante, è una condizione dell’intestino individuata in anni piuttosto recenti. C’è ancora molto da chiarire e non tutti i medici concordano su tale diagnosi.
L’ipotesti lanciata da alcuni gruppi di ricerca, è che l’infiammazione indebolisca le pareti intestinali, aumentandone la permeabilità.1
La barriera intestinale indebolita diventa così una porta aperta per batteri, antigeni batterici, antigeni alimentari, tossine e altre sostanze nocive, che possono entrare nel flusso sanguigno provocando infiammazione sistemica, suscettibilità ad infezioni e risposte autoimmuni.
Una delle funzioni del rivestimento intestinale è proprio quello di fare da barriera ai batteri e ad altri elementi infettivi presenti all’interno dell’intestino.
Un intestino sano è in grado di neutralizzare i batteri pericolosi e l’istamina presente negli alimenti.
La barriera intestinale
Quando la barriera della parete intestinale è compromessa, i batteri e le altre sostanze nocive sono in grado di attraversare il flusso sanguigno, con un impatto negativo sul resto dell’organismo.
Ma cosa accade di preciso? Spieghiamolo con un esempio molto semplice.
Provate ad immaginare la parete intestinale come un cancello la cui apertura/chiusura è regolata da un telecomando. Questo “telecomando”, in biologia, prende il nome Zonulina.
Zonulina e intestino permeabile
La Zonulina è una proteina regolatrice (anche se non l’unica) che modula la permeabilità intestinale, controllando le “giunzioni serrate” (tight junctions) tra le cellule epiteliali intestinali (enterociti).
Le giunzioni serrate sono quindi le strutture che mantengono l’integrità della barriera intestinale.
Quando il “telecomando” zonulina non funziona come dovrebbe, il nostro “cancello” non si chiude correttamente, compromettendo la normale funzione di barriera.
Allo stesso modo, in condizioni fisiologiche inadeguate, la zonulina viene rilasciata in quantità eccessive e, legandosi ai suoi recettori sulla superficie delle cellule epiteliali intestinali, induce una cascata di segnali intracellulari che porta alla disgregazione temporanea delle giunzioni serrate.
Di conseguenza lo spazio tra gli enterociti aumenta, rendendo la barriera intestinale più permeabile.
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Permeabilità intestinale e disturbi associati
Un intestino permeabile è una porta aperta per batteri, antigeni batterici, antigeni alimentari, tossine e altre sostanze nocive, che possono entrare nel flusso sanguigno provocando infiammazione sistemica, suscettibilità ad infezioni e risposte autoimmuni.
Si è visto, infatti, che a questa condizione sono associate diverse patologie, tra cui:
malattie autoimmuni: celiachia, diabete di tipo 1, artrite reumatoide, sclerosi multipla, spondilite anchilosante.
Malattie infiammatorie intestinali: malattia di Crohn, colite ulcerosa, sindrome dell’intestino irritabile, sensibilità al glutine non celiaca.
Disturbi metabolici: obesità, diabete di tipo 2, insulino-resistenza, steatosi epatica non alcolica, diabete gestazionale, iperlipidemia.
Malattie neuroinfiammatorie: disturbo depressivo maggiore, ansia, disturbo dello spettro autistico, sindrome da stanchezza cronica o encefalomielite mialgica.
Tumori
Ecco quindi che, una barriera intestinale funzionante rappresenta una strategia terapeutica che influisce profondamente su tutto il nostro organismo, non solo per prevenire ma anche per trattare e controllare le patologie associate.
La parete intestinale funge da barriera contro virus, funghi e batteri nocivi. Purtroppo, questa barriera a volte diventa permeabile, consentendo a queste sostanze di entrare nel flusso sanguigno e di ammalare l’organismo.
Oltre il 70% delle cellule immunitarie si trova nel tratto gastrointestinale e l’infiammazione e la prima risposta di allarme a numerosi fattori, tra cui anche l’alimentazione.
Non esiste dunque un’unica causa che contribuisce alla perdita di zonulina, ma piuttosto una combinazione di comportamenti, tra cui la dieta, l’uso di antibiotici e altri farmaci, che si uniscono per influenzare l’integrità della barriera intestinale.