La maggior parte del fluoro presente nel nostro organismo è legato a ossa e denti, e alcune tracce se ne trovano nel sangue. Al momento non esistono linee guida dietetiche stabilite per il fluoro1.
Un’assunzione adeguata di fluoro riduce la carie, ma se eccessiva può danneggiare lo smalto e causare altri effetti collaterali.
Che cos’è il fluoro
Il fluoro (dal latino fluor-oris, flusso) è un minerale traccia che si trova in natura e in alcuni alimenti unito ad altri minerali. Se isolato si presenta come un gas molto reattivo, l’unico in grado di ossidare l’ossigeno.
Il fluoro viene aggiunto in molti dentifrici sottoforma di fluoruro di sodio, monofluorofosfato di sodio e fluoro amminico e più raramente lo troviamo in alcuni integratori alimentari.
In una trentina di paesi occidentali viene utilizzata la discussa fluorizzazione dell’acqua per prevenire la carie dentale2.
A cosa serve il fluoro
Il fluoro viene assorbito dall’intestino tenue e circa la metà viene escreta attraverso i reni. Il fluoro nel sangue può legarsi all’apatite delle ossa e dei denti, diventando fluoroapatite.
Le concentrazioni di fluoro sono influenzate dall’attività di rimodellamento osseo e dall’età e, siccome svolge un ruolo nella formazione delle ossa, è stato utilizzato come integratore per prevenire l’osteoporosi3.
Effetti benefici del fluoro
Il fluoro contenuto nei dentifrici e nei collutori agisce localmente nella bocca integrandosi alla struttura dentale, dove svolge molteplici funzioni in simultanea456:
- mantiene e accelera l’assorbimento di minerali dalla saliva per formare cristalli sullo smalto esterno,
- contrasta la demineralizzazione da parte delle sostanze acide,
- inibsce l’attività dei batteri che formano la placca.
Il dentista può talvolta utilizzare delle applicazioni di gel o vernice che consentono di rilasciare fluoro quando la bocca diventa acida, fornendo così una protezione a lungo termine dello smalto7.
Dosaggi e fabbisogno
La maggior parte degli alimenti contiene quantità irrisorie di fluoro e non esiste una dose dietetica di riferimento. In genere è stato calcolato che se ne assume con l’alimentazione meno di 0,5 mg al giorno.
La dose massima giornaliera di fluoro giudicata sicura è di 4 mg negli uomini adulti e di 3 mg nelle donne. Da circa 40 anni si trovano in commercio integratori minerali contenenti 0,95 mg di fluoro per dose e non sono ancora stati segnalati effetti collaterali8.
Nell’acqua potabile del servizio idrico pubblico la concentrazione di fluoro per prevenire la carie può variare tra 0,5 e 1,1 mg/l. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomandano 1,5 mg/L di fluoro nell’acqua potabile9.
Fluoro effetti collaterali
Un’intossicazione da fluoro si verifica più spesso nelle aree dove le acque sotterranee contengono naturalmente elevati di fluoro (ad esempio, alcune zone della Cina e dell’India). Come rimedio, si ricorre al calcio per ridurre al minimo l’ulteriore assorbimento di fluoro10.
L’assunzione eccessiva di fluoro (>5-6 mg/die) può dar luogo a:
- fluorosi dentale – smalto screziato con macchie bianche/marroni e vaiolatura;
- fluorosi scheletrica, in dosi giornaliere elevate (10-25 mg/die) la densità ossea diventa eccessiva, si riduce la mobilità articolare, aumentano le fratture e i dolori,
- complicazioni cardiache,
- compromissione dello sviluppo neurologico dei bambini – benché servano ulteriori prove per confermare questo effetto.
Secondo una meta-analisi del 2018 di 26 studi osservazionali, per lo più condotti in Cina, un’elevata esposizione al fluoro presente nell’acqua si associa a un quoziente intellettivo inferiore rispetto a dosi più basse11.
Acqua potabile fluorizzata
La necessità di fluorizzare l’acqua potabile come prevenzione della carie è attualmente oggetto di dibattito12.
Secondo una ricerca osservazionale che ha coinvolto 44.268 soggetti, la fluorizzazione ridurrebbe i livelli di carie in adulti e bambini del 35%. Tuttavia, si tratta di un dato che non è possibile confermare e gli studi di questo tipo spesso risalgono a periodi che precedono la diffusione dei dentifrici al fluoro13.
Gli studi osservazionali presentano vari fattori confondenti che rendono una fotografia della realtà poco attendibile. Nonostante ciò, per favorire la salute dentale, in alcuni paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, viene intenzionalmente addizionata una piccola quantità di fluoro nell’acqua potabile.
Putroppo però le acque di alcune aree geografiche sono naturalmente troppo ricche di fluoro e per coloro che vivono in queste zone il rischio di intossicazione da fluoro è concreto.
In altre parti dell’emisfero, l’attività geotermica e vulcanica hanno portato alla formazione di rocce con alti livelli di fluoro che poi si riflettono nelle colture e nell’acqua. Parliamo soprattutto di paesi come Cina, India e Africa centrale14.
Il fluoro non ha sapore, è inodore e incolore e, poiché l’analisi delle acque sotterranee avviene raramente, un’esposizione elevata può passare inosservata per molto tempo.
Il dipartimento di salute pubblica e l’università della California hanno evidenziato in una pubblicazione del 2023 un’associazione tra l’esposizione ad elevati livelli di fluoro (3,7 mg/L) e un ridotto quoziente intellettivo rispetto a un’esposizione più bassa (0,7 mg/L)15.
Questi dati tuttavia sono ancora limitati per via della loro natura osservazionale e della presenza di vari fattori confondenti, tra cui ad esempio l’impatto dell’esposizione ad altre tossine ambientali e il livello socio economico.