Ashwagandha: proprietà, effetti, dosaggio

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Ashwagandha. Pianta erbacea sempreverde denominata in botanica Withania somnifera (L.) (Dunal), appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Del genere withania sono state distinte ben 23 specie diverse, di cui però solo la withania somnifera è considerata possedere proprietà medicamentose.

Il nome Ashwagandha deriva dalla traduzione “odore di cavallo” tipico della radice1. Altri nomi: winter cherry, ginseng indiano.

Dal punto di vista farmacologico si tratta di una pianta medicinale del subcontinente indiano, utilizzata nella medicina ayurvedica e indigena da oltre 3.000 anni2.

Ashwagandha proprietà effetti anti-stress dosaggi

Sono molteplici le proprietà che le sono state attribuite, e tuttavia è stata classificata come adattogeno perché riduce il cortisolo alto, il principale effetto rilevato in numerosi studi clinici.

Con il termine adattogeno3 s’intende un agente in grado di aumentare in modo aspecifico la resistenza nei confronti di fattori stressanti di tipo fisico, psicologico, chimico, biologico, ambientale, normalizzando l’omeostasi dell’individuo.

In realtà, l’ashwagandha influenza in modo positivo vari ormoni, può aumentare il desiderio sessuale, esplica altresì attività antiossidante, antinfiammatoria, anti-cancro, neuro-protettiva, immunomodulante, cardio-protettiva.

Ashwagandha: come funziona contro stress, ansia, insonnia

La ricerca ha indagato a fondo in che modo l’ashwagandha riesce a mitigare gli effetti dello stress sull’organismo.

Si è visto che l’attività dei componenti attivi di questa pianta influisce principalmente sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, perciò, se il fattore che peggiora o scatena il disturbo non è lo stress, l’ashwagandha potrebbe non essere sempre l’opzione più efficace per ridurre completamente i sintomi.

Finora le prove più numerose riguardano la riduzione del cortisolo e dei corticosteroidi e laddove il cortisolo è stato abbassato, ci sono stati anche altri miglioramenti che hanno riguardato la qualità della vita, il sonno4, la fertilità56, la riduzione degli stati di ansia7, le capacità cognitive89, la gestione del peso10.

Effetti ormonali e sul desiderio sessuale in uomini e donne

Gli effetti di ashwagandha sugli ormoni non si limitano al cortisolo. L’estratto di radice pari a 500-600 mg può aumentare i livelli di testosterone negli uomini se assunto per un periodo che vai dai 3 ai 6 mesi.

Sono stati osservati miglioramenti anche per ciò che riguarda la qualità dello sperma e la funzione sessuale1112131415. In uomini infertili, l’ashwagandha ha migliorato i parametri seminali, tra cui: numero, motilità, qualità e vitalità degli spermatozoi161718.

Gli effetti sul testosterone sono più pronunciati negli uomini con infertilità e bassi livelli di testosterone192021.

L’ashwagandha ha dimostrato effetti benefici sulla salute ormonale delle donne. Sebbene non sia ancora chiaro in che misura, la radice di questa pianta può migliorare la funzione sessuale femminile22, aumentando il desiderio.

Secondo una revisione del 202323 l’ashwagandha può migliorare in modo significativo la lubrificazione e le esperienze di orgasmo ed eccitazione sessuale.

I ricercatori hanno riportato che anche la frequenza degli incontri sessuali riusciti è aumentata. Per ciò che riguarda il dosaggio, le partecipanti coinvolte nello studio hanno ricevuto 300 mg di estratto di radice di ashwagandha due volte al giorno.

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Nelle donne in menopausa si è visto che aumenta gli estrogeni e al contempo riduce i livelli dell’ormone follicolo-stimolante e luteinizzante, migliorando nel complesso la qualità di vita in relazione ai sintomi tipici di questa fase della vita24.

Composizione ed esperimenti in vivo

Elenco dei principali costituenti bioattivi identificati in diverse parti della pianta:

lattoni steroidei, alcaloidi, saponina, flavonoidi, tannino, amido, contenuto fenolico, carboidrati, withanolidi, sitoindosidi, anaferina, anaferina, ß-sitosterolo, acido clorogenico, cisteina, cuscoigrina, pseudotropina, withanina, scopoletina, withananina, somniferinina, somniferiene, tropanolo, 14-α-idrossicitanone e 6,7β-epossicitanone25.

I costituenti bioattivi principali della W. somnifera dotati di attività farmacologiche, sono i lattoni steroidei noti come withanolidi – un gruppo di 300 lattoni steroidei C-28 presenti in natura con uno scheletro a base di ergostano – in particolare withaferina A e withanolide D26.

Studi in vivo e in vitro hanno dimostrato che questi due composti hanno come bersaglio diversi enzimi, tra cui: chinasi, fattori di crescita, fattori di trascrizione, recettori e proteine strutturali2728.

Pertanto, il potenziale terapeutico che è stato evidenziato in tali prove riguarda il sistema nervoso centrale, il sistema cardiovascolare, i tumori, i disturbi infiammatori e metabolici29. L’estratto di radice di W. somnifera possiede un potente effetto inibitorio sui marcatori infiammatori come le citochine (IL-2 e IL-8) in modelli murini30.

La Withaferina A e il Withanolide D dell’estratto di radice hanno inibito la crescita delle cellule tumorali e ne ha aumentato l’apoptosi, causando l’innalzamento e la downregulation di molte biomolecole – ad esempio l’incremento della caspasi-3 aumenta l’apoptosi nelle cellule tumorali31.

La Withaferina A sopprime il cancro attraverso l’attivazione di proteine che sopprimono il tumore32. Inoltre, può ridurre l’espressione dei recettori degli estrogeni che si legano agli estrogeni endogeni per inibire la crescita delle cellule tumorali33.

L’estratto di radice di W. somnifera ha anche attenuato la perdita di memoria nei ratti maschi aumentando i livelli di glutatione ridotto (GSH) attraverso l’attivazione della biosintesi del glutatione nelle cellule dell’ippocampo, mostrando qualche beneficio nella malattia di Alzheimer34.

Ashwagandha: longevità e potenza muscolare

In persone sane, l’integrazione di ashwagandha può migliorare i parametri cardiorespiratori durante l’esercizio fisico, in particolare il VO2max35, un parametro fisiologico che consente di valutare il volume massimo di ossigeno che un individuo può utilizzare nel tempo.

Gruppi di volontari sani sedentari o minimamente allenati, sottoposti ad un allenamento di resistenza, hanno avuto aumenti della potenza con dosi tra i 300 e 1.250 mg di ashwagandha al giorno3637.

L’integrazione di ashwagandha con dosi da 120-1.250 mg al giorno di estratto per 2-12 settimane, può migliorare il VO2max, la forza della parte superiore e inferiore del corpo, la potenza nelle gambe e il recupero in atleti allenati e non383940.

Benché servano ulteriori studi, è stato dimostrato che l’ashwagandha migliora le prestazioni di resistenza aumentando i livelli di emoglobina41.

Ashwagandha in terapia oncologica

Studi preclinici sulla withaferina A (uno dei componenti isolati da ashwagandha) indicano che può controllare/inibire le metastasi tumorali in modelli animali e cellulari42434445.

Nelle donne sottoposte a chemioterapia per cancro al seno, l’ashwagandha ha mostrato di ridurre affaticamento, insonnia e dolore, aumentando nel contempo il benessere fisico ed emotivo46.

Ashwagandha e salute dei capelli

Una ricerca che esamina la decelerazione della senescenza in fibroblasti umani normali47 ha menzionato uno studio condotto in India, dove un gruppo di uomini di 50-59 anni ha preservato la melanina nei capelli.

La somministrazione quotidiana di 3 g di ashwagandha al giorno per un anno, ha permesso di preservare una maggiore quantità di melanina nei capelli, rallentando la tipica scoloritura che avviene con la vecchiaia. Lo studio – Kuppurajan K, et al. J Res Ayu Sid 1, 247, 1980 – viene menzionato nel testo Clinical applications of Ayurvedic and Chinese herbs: monographs for the western herbal practitioner – Australia: Phytotherapy Press; 1996 – ma online non è reperibile.

Effetti avversi di ashwagandha

Gli estratti e i preparati a base di ashwagandha sono stati giudicati sicuri per l’utilizzo umano e come integratore, anche se sono auspicabili ulterori ricerche soprattutto nel lungo periodo.

In alcune persone l’ashwagandha può provocare leggera sonnolenza4849.

Alcuni case report hanno segnalato, in modo separato, eruzioni cutanee51, tossicità epatica, disturbi che però non hanno avuto riscontro in studi clinici sulla sicurezza con gruppi ampi di persone52.

Esiste poi un solo caso in cui, seguendo un dosaggio elevato per aumentare la libido, pari a 5 g al dì per 10 giorni, si è manifestato bruciore e prurito sulla mucosa del pene con leggero arrossamento della testa e del prepuzio53.

Per ciò che riguarda la tossicità epatica, tutte le relazioni dei casi clinici interessati descrivono un ritorno alla normalità della funzione epatica in tutti i casi5455565758, tranne uno59, dopo aver sospeso l’assunzione di ashwagandha.

Dosaggi

Disclaimer !

Nelle sperimentazioni cliniche sono stati utilizzati dosaggi minimi di 120 mg fino ad un massimo di 5000 mg al giorno di estratto di radice di ashwagandha. Il protocollo più utilizzato è di 600 mg al dì in due assunzioni, una al mattino e l’altra alla sera.

Tuttavia, non si tratta di un dosaggio “universale”, perché ad esempio, per migliorare la qualità del sonno un dosaggio inferiore si è dimostrato più efficace60.

Occorrono invece dosaggi più elevati, da 600-1.000 mg al giorno, affinché degli atleti in regime di esercizio fisico intenso ne traggano vantaggio61.

Molti integratori in commercio contengono estratti non standardizzati, pertanto non è possibile essere certi della quantità di withanolidi, i principali componenti attivi dell’ashwagandha. Sebbene negli studi clinici siano stati utilizzati estratti standardizzati contenenti dall’1,5% al 35% di withanolidi6263646566, spesso questa informazione non viene precisata.

In tal modo le aziende che hanno promosso lo studio proteggono le loro formulazioni, lasciando però un margine di incertezza sulla variabilità della risposta fisiologica rispetto ai metodi di estrazione e alla composizione del prodotto sperimentato.

Formulazione ayurvedica

Esiste una formula composta utilizzata per il trattamento dei disturbi psichiatrici67. Si chiama Mamsyadi Kwatha e include, oltre all’Ashwagandha, Jatamansi (Nardostachys jatamansi) e Parasika Yanavi (Hyocymus niger) in rapporto 4:8:1.

Si tenga presente che vi sono ancora dei punti oscuri. Ad esempio, non è ancora noto se l’ashwagandha perde la sua efficacia con l’uso quotidiano a lungo termine, così come accade per altre sostanze che agiscono sulla neurotrasmissione. Inoltre, non è nemmeno chiaro se fare delle pause nell’assunzione prolunghi l’efficacia.

Per concludere

Ashwagandha è una pianta che, salvo rarissimi casi, può effettivamente dare sollievo nei disturbi causati dallo stress, migliorare la qualità di vita, e può attenuare i sintomi dell’ansia, della depressione e dell’insonnia.

Un altro dato importante è che può aiutare a preservare la vitalità, la salute in generale e l’ossigenazione nelle persone anziane e in coloro che si muovono poco, mentre per gli sportivi allenati può rivelarsi un importante supporto durante le gare e gli allenamenti più intensi.

Di recente sono emersi anche i benefici che gli estratti di questa pianta possono offrire per migliorare la qualità di vita di coloro che sono in terapia oncologica.


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Monica Martinuz
Naturopata Educatrice in Nutrizione Funzionale®, Saggista, Ricercatrice autonoma e Blogger dal 2007.
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