Gotta: sintomi, cause, dieta, rimedi naturali

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Gotta: malattia infiammatoria dovuta a ipeuricemia. Colpisce l’interno e l’esterno delle articolazioni con depositi di cristalli di urato monosodico, un sale composto da sodio e acido urico, che provoca periodi di dolore, arrossamento e gonfiore.

Gotta: sintomi, cause, dieta, cure, rimedi naturali

Sintomi di gotta

I sintomi della gotta tendono a manifestarsi spesso di notte o al mattino presto e sono piuttosto debilitanti. Le articolazioni colpite appaiono gonfie, calde e arrossate.

In genere la gotta si manifesta con picchi acuti entro 24 ore dall’insorgenza, che possono perdurare dai 3 ai 14 giorni in assenza di trattamento medico.

Sebbene la gotta si manifesti spesso nel piede, in particolare l’alluce, tutte le articolazioni possono essere soggette ad accumulo di acidi urici.

Quali sono le aree del corpo più colpite?

I sintomi della gotta coinvolgono in genere un’articolazione alla volta e possono manifestarsi nelle dita, nelle ginocchia e nelle caviglie. Possono altresì formarsi delle masse nodulari asintomatiche, dette tofi – gotta tofacea – quando l’urato si deposita nel tessuto connettivo al difuori dell’articolazione.

Nel piede i sintomi della gotta colpiscono la seconda articolazione dell’alluce.

I rischi associati alla gotta

Le stime sulla prevalenza della gotta a livello mondiale variano a seconda della popolazione tra 1 e 4%.1

Dati emergenti indicano che l’iperuricemia può aumentare il rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete e malattie renali croniche23.

Nel contempo è stato riportato che alcuni disturbi comuni, come la dislipidemia e l’iperglicemia, sono positivamente correlati con il livello di acido urico nel siero456.

Livello di acidi urici e rischio gotta

È noto che la causa di gotta più importante è l’aumento dei livelli di acido urico. Infatti, la propensione a formare cristalli di urato nelle articolazioni aumenta seguendo i livelli di acido urico. Tuttavia, la specifica patogenesi dell’iperuricemia non è ancora stata completamente chiarita.

Un livello di acido urico superiore a 6,8 mg/dL, clinicamente indicato come iperuricemia, aumenta drasticamente il rischio di gotta.

Nel Framingham Heart Study7, livelli di acido urico compresi tra 7 e 7,9 mg/dL sono stati associati a un rischio di gotta 12 volte maggiore per le donne e 22 volte per gli uomini, rispetto a valori più bassi di <5 mg/dL.

Il rischio aumentava ulteriomente con livelli di acido urico superiori a 7,9 mg/dL.

Le cause di gotta

Tra tutti i fattori, il sovrappeso o l’obesità costituiscono probabilmente il rischio maggiore di sviluppare la gotta8. Una meta-analisi segnala che le persone obese hanno una probabilità maggiore di 2,24 volte di sviluppare la gotta9.

Disturbi renali

Tra le cause di gotta e di elevati livelli di acido urico vi sono le malattie renali, anche se si discute sulla natura di questa relazione. In particolare, una riduzione della funzione renale potrebbe aumentare i livelli di acido urico, oppure un aumento dell’acido urico potrebbe causare una riduzione della funzione renale, o forse un mix di entrambe10.

È interessante notare che, mantenedo elevata la glicemia, i reni sono i primi organi che si danneggiano in modo asintomatico11. Inoltre, un recente studio ha suggerito che l’eccesso di zuccheri potrebbe aumentare il rischio di calcoli renali12.

Ipertensione

L’ ipertensione può incrementare i livelli di acido urico, forse a causa degli effetti sulla funzione renale. Tuttavia, come per le malattie renali, questa associazione può anche essere inversa, con l’eccesso di acido urico che fa salire la pressione del sangue1314

Consumo di alcol e birra

Il consumo di alcol può aumentare i livelli di acido urico ed è associato a un rischio più elevato di gotta.1516

Questo effetto può variare a seconda della fonte di alcol, poiché alcune ricerche hanno osservato un’associazione tra elevati livelli di acido urico e l’assunzione di birra e liquori, ma non di vino.1718

Farmaci

Un certo numero di farmaci sembra aumentare l’acido urico, compresi alcuni diuretici, farmaci immunosoppressori, alte dosi di vitamina B3 (acido nicotinico) e basse dosi di aspirina19.

Fattori genetici

Si stima che il tasso di ereditarietà dei livelli di acido urico sia del 63%.20 Diversi geni – tra cui SLC2A9, SLC22A12 e ABCG2 – possono influenzare il rischio di gotta, ma la maggior parte modifica perlopiù l’escrezione renale dell’acido urico.21

Quali alimenti per evitare la gotta?

Gli alimenti per evitare la gotta, sono quelli iperglucidici, come i cereali, lo zucchero, il fruttosio e la birra, perché un consumo eccessivo ha l’effetto peggiore sulla funzione renale.

Il fruttosio

Il consumo di 26,7 grammi di fruttosio, provenienti da 410 grammi di mele, 170 ml di succo di mela o fruttosio raffinato, ha aumentato l’acido urico dopo 30 minuti.22

Un altro studio ha riportato un aumento dell’acido urico in seguito al consumo di 5 mele (contenenti circa 63,9 grammi di fruttosio) rispetto al consumo di bagel semplici con lo stesso contenuto di carboidrati.23

In donne sane, non c’è stato nessun effetto sui livelli di acido urico dopo aver consumato 300g di fragole o di kiwi oppure 280g di uva rossa. Invece 280g di ciliege dolci hanno lievemente ridotto gli acidi urici.24

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La carne e il pesce

La gotta è stata spesso attribuita al consumo eccessivo di carne. Questo perché l’acido urico è anche un prodotto di degradazione delle purine, i mattoni delle proteine, che sono altamente concentrate nella carne.

Anche nelle persone sane questo tipo di alimenti tende ad incrementare temporaneamente i livelli di acido urico.25

Tuttavia, prove cliniche convincenti che la causa di gotta sia l’eccesso di proteine e il relativo contenuto di purine non ce ne sono. Perdipiù, nessuno studio ha individuato l’esatta misura di restrizione delle purine che riduce i livelli di acido urico e le ricerche in questa direzione sono molto scarse e deboli.

Ad esempio, uno studio clinico con persone affette da iperuricemia ha riportato un calo di 0,57 mg/dL dell’acido urico dopo 2 settimane di dieta a basso contenuto di purine. Peccato che in questo studio mancava il gruppo di controllo.26

Perché sono importanti le prove cliniche?

La credenza che la causa della gotta risieda nell’eccesso di alimenti proteici è stata alimentata da alcuni studi osservazionali, in particolare quelli condotti negli Stati Uniti. In quest’area geografica si evidenzia un’associazione tra l’assunzione di carne ed elevati livelli di acido urico.27

Se però, ci spostiamo a Taiwan, lo stesso tipo di studio28, non rileva alcuna associazione.

Questa differenza dovrebbe far riflettere, perché molto probabilmente la gotta è dovuta ad altri fattori più importanti del consumo di carnte, come la sindrome metabolica e i disturbi che la caratterizzano, nonché l’elevato consumo di zuccheri.

A ben vedere, negli studi di epidemiologia nutrizionale, è piuttosto difficile separare gli effetti della carne da quelli dell’alcol, dei cereali raffinati, delle bevande ricche di zuccheri e fruttosio. In genere, le persone che hanno la gotta sono spesso anche ipertese, consumano pasti ipercalorici e alcolici.29

Per altro, il pregiudizio creato da tali studi nelle persone sane, potrebbe spostare le preferenze verso il consumo di alimenti a base di cereali, incrementando il rischio di sviluppare iperglicemia, dislipidemia e altre condizioni correlate a sindrome metabolica e di conseguenza al di rischio di gotta.

È necessario tener presente che gli studi epidemiologici non possono dimostrare che la carne aumenti il rischio di gotta. Talvolta i risultati appaiono persino contrastanti. Ad esempio, un altro studio epidemiologico evidenzia che le persone a dieta vegana hanno livelli di acido urico più elevati rispetto ai carnivori30.

È evidente, pertanto, che gli studi di epidemiologia nutrizionale vanno considerati con una sana dose di scetticismo.

A complicare ulteriormente le cose, ci sono le diverse tipologie di purine. Alcuni dati indicano che non tutte hanno lo stesso effetto sui livelli di acido urico31.

Contenuto di purine negli alimenti.

Ad esempio, si è visto che, l’aumento dell’acido urico in persone sane, misurato a distanza di 2 ore dopo un pasto a base di pesce eglefino (0,34 mg/dL in più) oppure di soia (0,32 mg/dL in più), è stato superiore a quello a base di fegato di manzo – solo 0,15 mg/dL in più di acido urico, nonostante il contenuto di purine fosse molto simile tra i tre pasti.32

Quale dieta per la gotta?

La perdita di peso riduce l’acido urico. Secondo uno studio clinico non controllato, la perdita di peso indotta dalla dieta può ridurre il numero degli attacchi di gotta.33

Un altro studio, evidenzia che la perdita di peso riduce l’acido urico a prescindere dal tipo di dieta, low-carb, mediterranea o low-fat (pochi grassi).34.

Sia il digiuno prolungato35 che le diete a bassissimo contenuto di carboidrati36 hanno dimostrato in qualche caso di aumentare all’inizio l’acido urico. Questo effetto temporaneo potrebbe dipendere dai chetoni o probabilmente da una scarsa idratazione.

Cosa bere per eliminare l’acido urico?

Il latte e i prodotti lattiero-caseari possono ridurre i livelli di acido urico: un paio di studi hanno osservato una riduzione dell’acido urico in seguito al consumo di latte intero.3738

Il succo di ciliegia può abbassare i livelli di acido urico in alcune persone senza gotta, ma non ha avuto alcun effetto sui livelli di acido urico o sulle infiammazioni della gotta in uno studio condotto su persone affette da gotta.39

Posso bere caffé se ho la gotta?

Due studi prospettici di coorte, uno sugli uomini40 e l’altro sulle donne41, hanno riscontrato che un maggiore consumo di caffè si associa a un rischio più basso di sviluppare la gotta.

Anche un’altro studio randomizzato ha rilevato che un aumento geneticamente previsto del consumo di caffè era collegato a livelli più bassi di acido urico e a un rischio ridotto di gotta42.

Tuttavia, l’effetto del caffè sulla gotta non è stato ancora testato in studi clinici e solo uno, controllato e randomizzato, non ha riscontrato effetti del caffè (sia con caffeina che decaffeinato) sui livelli di acido urico43.

A proposito del sale

Diversi studi clinici hanno osservato una riduzione dell’acido urico con l’aumento dell’assunzione di sale, in particolare confrontando l’assunzione di poco sodio (1200-1380 mg al giorno) con l’assunzione di sodio moderato o elevato.4445

Tuttavia, l’aumento del sale nella dieta non è stato ancora testato su persone affette da gotta. Pertanto l’effetto di un aumento del sodio nella dieta rimane ancora un’incognita, soprattutto alla luce di studi in cui il sodio nelle articolazioni ha incrementato la cristallizzazione dell’acido urico46.

Farmaci per la cura della gotta

Durante un attacco acuto di gotta, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i corticosteroidi possono contribuire a ridurre l’infiammazione, migliorando così il dolore e potenzialmente riducendo la durata dell’attacco.

Altri farmaci assunti regolarmente aiutano invece a prevenire nuovi attacchi di gotta. Tra questi, l’allopurinolo, che agisce riducendo la produzione di acido urico, e il probenecid, che invece aumenta l’escrezione di acido urico(attività uricosurica).

I farmaci che riducono l’acido urico possono aumentare il rischio di attacchi di gotta all’inizio, per cui spesso vengono somministrati insieme a un farmaco chiamato colchicina per i primi 3-6 mesi per attenuare questo rischio.

Come evitare la gotta nel tempo

Nel lungo termine la gotta si può evitare modificando il proprio stile di vita. Ecco i principali punti chiave:

  • Ridurre al minimo l’assunzione di zucchero47.
  • Ridurre l’assunzione di alcol. Evitare in particolare la birra e altre bevande alcoliche ad alto contenuto di carboidrati48.
  • Dimagrire e invertire la sindrome metabolica. Può essere vantaggioso un approccio low carb abbinato al digiuno intermittente49, rivolgendosi a un professionista qualificato.
  • Integrare il magnesio. La carenza di questo minerale è stata associata all’aumento del livello di acido urico50.
  • Evitare la disidratazione51.

Mantenersi idratati è molto importante, soprattutto nelle prime settimane di una dieta a basso contenuto di carboidrati, quando l’acido urico tende ad aumentare e abbiamo già avuto episodi di gotta.

Rimedi naturali per la gotta

Estratto di semi di sedano e succo di sedano

Sono stati identificati oltre una dozzina di antiossidanti nei semi di sedano e nel sedano, tra cui acidi fenolici e quecetina. Le proprietà antifiammatorie di questo ortaggio contrastano l’accumulo di acidi urici e la gotta.52

Tuttavia, non ci sono prove cliniche degne di nota, ma solo studi su animali.53

Vitamina C

La vitamina C può ridurre l’acido urico. Una meta-analisi di 12 studi clinici54 ha riportato una riduzione di 0,35 mg/dL dell’acido urico con l’integrazione di vitamina C. Gli studi analizzati, però, erano molto diversi tra loro, così come i gruppi di persone esaminati, tanto che i risultati positivi ottenuti difficilmente si applicano alla maggior parte delle persone a rischio di gotta.

Solo uno studio randomizzato55 ha esaminato l’effetto della vitamina C sulle persone affette da gotta, ma il confronto è stato fatto con l’allopurinolo piuttosto che con un placebo. Tale studio ha riportato una maggiore riduzione dell’acido urico con l’allopurinolo rispetto a 500 mg di vitamina C e nessuna riduzione dell’acido urico con la sola vitamina C.

Un ampio studio clinico su uomini di mezza età ha osservato una riduzione del rischio di gotta con l’integrazione, anche se non c’è stato un chiaro beneficio tra gli uomini con un indice di massa corporea molto elevato (30 o superiore).56 Pertanto, si può dedurre che l’integrazione di vitamina C abbia un maggior effetto preventivo in coloro che non sono eccessivamente obesi.

Attualmente non ci sono ancora studi randomizzati e controllati con placebo che abbiano studiato l’effetto della vitamina C in persone con gotta attiva.

Un numero limitato di studi ha riportato riduzioni dell’acido urico grazie a vari integratori, tra cui l’acido fitico (IP6, inositolo esametafosfato)57, glicina combinata a triptofano58, fibra di psillio.59

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Monica Martinuz
Naturopata Educatrice in Nutrizione Funzionale®, Saggista, Ricercatrice autonoma e Blogger dal 2007.
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