Metilazione e salute

La metilazione è un processo che avviene in ogni cellula, e serve per mantenere il funzionamento di quasi tutti i sistemi del nostro corpo, consentendoci di invecchiare in salute. Si verifica miliardi di volte al secondo.

Per metilazione s’intende l’aggiunta di uno o più gruppi metilici. Un gruppo metilico è formato da un atomo di carbonio e tre di idrogeno, e le molecole addizionate con uno o più gruppi metilici prendono il nome di molecole metilate.

Ad esempio, l’acido folico con l’aggiunta di gruppi metilici diventa metil-folato – acido 5-metiltetraidrofolico (5-MTHF) – la fomra biologicamente attiva di vitamina B9, molto meglio assorbita e smaltita (anche se assunta in eccesso), sempre preferibile a prescindere dalla presenza di poliformismi genetici in MTHFR.

Difatti, è stato segnalato che il sovradosaggio di acido folico (nella forma non metilata) può essere controproducente, perché gli enzimi che richiedono folato vengono inibiti da un eccesso di substrato, causando pericolosi accumuli difficili da smaltire, sovrappeso, nonché problemi di salute al nascituro se assunto in gravidanza1.

A cosa serve la metilazione nell’organismo

La metilazione è indispensabile per:

  • divisione e rinnovo cellulare, sintesi DNA e RNA, espressione genica,
  • differenziazione delle cellule immunitarie,
  • sviluppo precoce del Sistema Nervoso Centrale;
  • sintesi e metabolismo dei neurotrasmettitori,
  • detossificazione,
  • produrre energia per le cellule da utilizzare nelle reazioni biochimiche,
  • eliminare l’istamina e gli estrogeni in eccesso,
  • sintesi dei fosfolipidi e mielinizzazione dei nervi periferici.

Una metilazione alterata, solo per fare alcuni esempi, può comportare depressione, ansia, intolleranza all’istamina, aumento del rischio di cancro, squilibrio ormonale, scarsa capacità di disintossicazione, infertilità, difetti di nascita, affaticamento e bassa energia.

Un sistema di metilazione difettoso influenza inoltre anche altre funzioni, come le capacità cognitive, tra cui attenzione, sviluppo ed elaborazione del linguaggio, concentrazione, consapevolezza ambientale e socievolezza.

Geni e metilazione

La metilazione assicura che restino silenti quei geni che determinano una predisposizione a un determinato disturbo; mentre un modello di metilazione può essere trasmesso e influenzare l’espressione genica delle generazioni successive.

Fortunatamente, i nostri geni si esprimono in base alla nutrizione e ai fattori ambientali.
Se abbiamo un gene che ci predispone, ad esempio, al morbo di Alzheimer piuttosto che a problemi oncologici, possiamo fare in modo che quel gene resti spento, sostenendo una sana metilazione attraverso una corretta integrazione, abbinata alla riduzione dei carboidrati2.

Non è possibile stabilire se la metilazione deve aumentare in una certa area del corpo o diminuire in un’altra. È altresì semplicistico sostenere che l’aumento dei donatori di metile, come il folato e altre vitamine del gruppo B, possa condurre a ipermetilazione. Il controllo della metilazione è complesso: coinvolge istoni, DNA-metiltransferasi e altre proteine di regolazione.3.

Per una sana metilazione

Per l’equilibrio dei processi metilativi servono soprattutto nutrienti cellulari, la cui carenza è una delle cause principali di compromissione e quindi di invecchiamento precoce.
I due nutrienti più importanti nei percorsi di metilazione sono B12 e folato, ma anche molti altri, tra cui: betaina, metionina, cisteina, taurina, DHA (acido docosaesaenoico), zinco, magnesio, potassio, vitamina C, vitamina D, riboflavina (B2), niacina (B3), piridossina (B6), colina (vitamina J) e zolfo4.

Metilazione e intestino

Potrebbe sorprendere il fatto che anche i batteri hanno un ruolo nel ciclo della metilazione.
Molti Bifidobatteri sono produttori di folato5, mentre altri generi di batteri, come i Lactobacilli, sono consumatori di folato6.

La disbiosi intestinale può quindi portare a squilibri nella metilazione a seconda dei generi che predominano.

Problemi di metilazione: competizione

Se una particolare funzione di metilazione è in sovraccarico, può utilizzare i donatori di metile disponibili a spese di altre funzioni. Tale situazione si verifica a causa dell’inquinamento ambientale, dell’eccesso di istamina e di estrogeni, in caso di stress acuto o cronico, presenza di candida, infezioni croniche, malattie autoimmuni e polmonari.

In altri termini, ciò significa che, se in determinati organi, ad esempio i polmoni, c’è un problema di iper-metilazione, in altri si può verificare l’opposto.

Una ipo-metilazione a livello lipidico, determina livelli di colesterolo più elevati. Non a caso infatti, esiste un’associazione tra eccesso di omocisteina e ipercolesterolemia, soprattutto nelle persone anziane7.

Inibitori della metilazione

Gli inibitori della metilazione come l’inquinamento e i farmaci possono causare tossicità epatica. Tra i farmaci che interferiscono con la metilazione troviamo: acido valproico8, colestiramina, contraccettivi orali, inibitori della pompa protonica, antibiotici e il protossido di azoto, un noto ossidante della cobalamina (B12), utilizzato dai dentisti per la sedazione cosciente9.

La carenza di vitamina B3, o niacina, riduce i processi di metilazione. Questa vitamina è coinvolta nella riparazione del DNA, nella segnalazione cellulare, nella trascrizione dell’RNA (copiando le informazioni del DNA per l’uso cellulare) e nella differenziazione o specializzazione cellulare. A dosi farmacologiche può avere effetti terapeutici diversi10: riduce il colesterolo, protegge dal cancro, previene e riduce il diabete, la demenza senile e i disordini neurologici.

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Monica Martinuz
Naturopata Educatrice in Nutrizione Funzionale®, Saggista, Ricercatrice autonoma e Blogger dal 2007.
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